Per fare il grande salto nel buio che è il cambiamento, che sia di relazione di coppia, di relazione con te stessa, di scelta di vita o altro, i sentimenti sono quelli che contano maggiormente. L’attaccamento, la compassione per l’altro o per se stessi, il senso di casa, anche se ti portano a stare sempre male, sono valori che ci fanno dire: aspetto. Come se la fatica che si fa a lasciare andare fosse un buon criterio per stabilire che è meglio restare.
Naturalmente non ci sono regole fisse per facilitare il cambiamento, ma alcune cose le possiamo tenere a mente per renderlo più facile, senza rifugiarci in un generico (ma sempre valido!): “scegli tu come preferisci e assumitene la responsabilità”.
Non è previsto che sia facile, o piacevole
Il fatto che chiudere con una persona, una modalità o una relazione tossica “non ti venga naturale” non è rilevante. E’ come con il parto: quando arriva il momento, chi deve partorire sa che non sarà una passeggiata. Ma mica dice: “Ah quindi non lo faccio!”. No, si mette a disposizione di qualcosa di più grande di sé, qualcosa che se ne frega di cosa pensa lei: accade e basta. La cosa migliore che puoi fare è accettare ciò che accade senza fare resistenza, portare pazienza per un dolore che, semplicemente, è quello che è.
Riconosci che i cicli di una relazione non vanno di pari passo coi tuoi desideri
Ci sono momenti nella vita in cui ci si trova di fronte a una decisione difficile: è il caso di chiudere una relazione che sta dando dei problemi? Quando si decide che ‘non funziona più’? In questi casi, è importante chiedersi se le proprie resistenze a terminare la storia siano autentiche. Resistenze del tipo “Anche se ci sono aspetti negativi, tutto considerato va bene per me” sono da mettere in discussione: spesso si tratta di desiderio che funzioni, di voler vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, voltando le spalle alle parti meno belle per non doverle affrontare.
Quando ci rassegnamo a stare e ci facciamo andare bene i problemi, ci mettiamo in attesa che accada qualcosa di irreparabile, un evento che diventerebbe un “deal breaker“, qualcosa di abbastanza grave da giustificare oggettivamente la decisione di chiudere la relazione, sollevandoci dalla responsabilità della scelta. Se è questo il tuo caso, probabilmente stai creando la relazione in continuità con ciò che vedi oggi, con tendenza al peggioramento.
Questi movimenti, queste fasi della relazione, vivono di vita propria e seguono un andamento che non ha niente a che vedere con la nostra volontà. O meglio: esistono delle cause, alcune sono i lievi cambiamenti di rotta che abbiamo fatto tempo fa e che alla lunga ci hanno portato ad allontanarci. Altre sono fattori del tutto al di fuori del nostro controllo. Il punto è che quando l’allontanamento alla fine accade, è probabile che non ci si possa fare più niente. Così come non decidiamo di chi innamorarci, non decidiamo nemmeno se e come un legame si spezzerà.
La buona notizia è che la sola cosa che dobbiamo “fare” noi è portare pazienza, restare presenti, mentre accade qualcosa di estremamente complesso sul quale non abbiamo alcun potere. Esattamente come il parto. La sola cosa che possiamo decidere è se agevolare il processo o metterci di traverso.
Rinuncia al sogno di uscirne vincente
Anche se le relazioni tossiche sono basate su manipolazioni e malafede, i sentimenti che proviamo sono reali. Non basta scoprire che l’altro ha torto per poterne uscire vittoriosi, come nei film, dando una risposta sagace che lo mette a tacere e gli fa abbassare lo sguardo. Nella vita reale le risposte a bruciapelo sono prerogativa di pochi, per tutti gli altri c’è l’esprit de l’escalier: la battuta fulminante che ti viene in mente sulle scale, quando stai andando via e l’occasione è persa.
Quando il distacco sarà avvenuto avremo tempo e modo di spiegare le nostre ragioni, ma nella fase in cui ci troviamo non vale la pena di dedicarci energie. Non c’è modo di uscirne davvero puliti (nessuno è James Bond), un po’ bisogna sporcarsi le mani per forza (fare delle figuracce, dire e fare cose un po’ raffazzonate ma sincere).
Allora ripeti con me: non è un film! Probabilmente la tua comunicazione non sarà impeccabile, le tue argomentazioni non verranno ricevute, le tue frasi taglienti saranno molto meno ficcanti di come risuonavano nella tua testa. L’altro non vivrà un’epifania quando gli dirai che ti ha ferito e come, e purtroppo non partirà nessuna soundtrack trionfale; ma tutto questo fa parte del processo, non significa che non valga la pena di affrontare il cambiamento.
Avrai comunque fatto il grande passo: potrai respirare, asciugarti le lacrime, congratularti con te stessa. Lo saprai tu quanto ti sarà costato, quanto coraggio ci sarà voluto, ma ne verrai fuori alla grande. Ovviamente, l’altro non ci sarà ad assistere a questa tua rinascita.
Sembra troppo difficile? Non disperare! La buona notizia è che non ci vuole nessuna dote speciale: basta mettersi lì e farlo. Non c’è bisogno di essere brillanti o carismatici o impeccabili: basta sceglierlo.
![2 , Sibilla Iacopini](https://sibillaiacopini.it/wp-content/uploads/2022/11/2.jpg)
Non è previsto che sia facile, o piacevole
Il fatto che chiudere con una persona, una modalità o una relazione tossica “non ti venga naturale” non è rilevante. E’ come con il parto: quando arriva il momento, chi deve partorire sa che non sarà una passeggiata. Ma mica dice: “Ah quindi non lo faccio!”. No, si mette a disposizione di qualcosa di più grande di sé, qualcosa che se ne frega di cosa pensa lei: accade e basta. La cosa migliore che puoi fare è accettare ciò che accade senza fare resistenza, portare pazienza per un dolore che, semplicemente, è quello che è.
Riconosci che i cicli di una relazione non vanno di pari passo coi tuoi desideri
Ci sono momenti nella vita in cui ci si trova di fronte a una decisione difficile: è il caso di chiudere una relazione che sta dando dei problemi? Quando si decide che ‘non funziona più’? In questi casi, è importante chiedersi se le proprie resistenze a terminare la storia siano autentiche. Resistenze del tipo “Anche se ci sono aspetti negativi, tutto considerato va bene per me” sono da mettere in discussione: spesso si tratta di desiderio che funzioni, di voler vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, voltando le spalle alle parti meno belle per non doverle affrontare.
Quando ci rassegnamo a stare e ci facciamo andare bene i problemi, ci mettiamo in attesa che accada qualcosa di irreparabile, un evento che diventerebbe un “deal breaker“, qualcosa di abbastanza grave da giustificare oggettivamente la decisione di chiudere la relazione, sollevandoci dalla responsabilità della scelta. Se è questo il tuo caso, probabilmente stai creando la relazione in continuità con ciò che vedi oggi, con tendenza al peggioramento.
Questi movimenti, queste fasi della relazione, vivono di vita propria e seguono un andamento che non ha niente a che vedere con la nostra volontà. O meglio: esistono delle cause, alcune sono i lievi cambiamenti di rotta che abbiamo fatto tempo fa e che alla lunga ci hanno portato ad allontanarci. Altre sono fattori del tutto al di fuori del nostro controllo. Il punto è che quando l’allontanamento alla fine accade, è probabile che non ci si possa fare più niente. Così come non decidiamo di chi innamorarci, non decidiamo nemmeno se e come un legame si spezzerà.
La buona notizia è che la sola cosa che dobbiamo “fare” noi è portare pazienza, restare presenti, mentre accade qualcosa di estremamente complesso sul quale non abbiamo alcun potere. Esattamente come il parto. La sola cosa che possiamo decidere è se agevolare il processo o metterci di traverso.
![1 , Sibilla Iacopini](https://sibillaiacopini.it/wp-content/uploads/2022/11/1.jpg)
Rinuncia al sogno di uscirne vincente
Anche se le relazioni tossiche sono basate su manipolazioni e malafede, i sentimenti che proviamo sono reali. Non basta scoprire che l’altro ha torto per poterne uscire vittoriosi, come nei film, dando una risposta sagace che lo mette a tacere e gli fa abbassare lo sguardo. Nella vita reale le risposte a bruciapelo sono prerogativa di pochi, per tutti gli altri c’è l’esprit de l’escalier: la battuta fulminante che ti viene in mente sulle scale, quando stai andando via e l’occasione è persa.
Quando il distacco sarà avvenuto avremo tempo e modo di spiegare le nostre ragioni, ma nella fase in cui ci troviamo non vale la pena di dedicarci energie. Non c’è modo di uscirne davvero puliti (nessuno è James Bond), un po’ bisogna sporcarsi le mani per forza (fare delle figuracce, dire e fare cose un po’ raffazzonate ma sincere).
Allora ripeti con me: non è un film! Probabilmente la tua comunicazione non sarà impeccabile, le tue argomentazioni non verranno ricevute, le tue frasi taglienti saranno molto meno ficcanti di come risuonavano nella tua testa. L’altro non vivrà un’epifania quando gli dirai che ti ha ferito e come, e purtroppo non partirà nessuna soundtrack trionfale; ma tutto questo fa parte del processo, non significa che non valga la pena di affrontare il cambiamento.
Avrai comunque fatto il grande passo: potrai respirare, asciugarti le lacrime, congratularti con te stessa. Lo saprai tu quanto ti sarà costato, quanto coraggio ci sarà voluto, ma ne verrai fuori alla grande. Ovviamente, l’altro non ci sarà ad assistere a questa tua rinascita.
Sembra troppo difficile? Non disperare! La buona notizia è che non ci vuole nessuna dote speciale: basta mettersi lì e farlo. Non c’è bisogno di essere brillanti o carismatici o impeccabili: basta sceglierlo.
![MidJourney, self portrait. 2022](https://sibillaiacopini.it/wp-content/uploads/2022/11/Lord_Evron_Midjourney_creating_a_picture._500082a6-0abb-41bc-877d-d90661f475df.png)
Le immagini di questo post sono state create assieme ad un’intelligenza artificiale, Midjourney
La parte più dolorosa è per me accettare la scomparsa della persona amata, per quanto problematica. La consapevolezza che la vita continuerà su sentieri divergenti è struggente. Senza morte non potrebbe esserci altra vita. Accettare di essere impotenti e lasciar andare un sentimento così profondo, lasciarlo morire, è difficile per anime romantiche. Se è l’amore a dare senso alla vita lotterai per quel sentimento fino in fondo, fino a perderti. E fino a scoprire, una volta arrivata in fondo, che l’amore vero è quello per la vita. Puoi desiderare di condividerlo con l’altro solo se entrambi scelgono di camminare tenendosi per mano.