Cos’è una ‘Situationship’?

Un concetto moderno che ha fatto irruzione nel panorama delle relazioni affettive è quello della ‘situationship’. Questo termine inglese descrive una condizione relazionale diffusa, seppur difficilmente definibile con una sola parola nel nostro linguaggio quotidiano.

Dalle mie parti si diceva “tirarsi le storie” con qualcuno

Cioè vivere una dimensione che implica spesso un contatto sessuale ma senza mai ufficializzare nulla. Ecco, questo è esattamente ciò a cui si riferisce il termine ‘situationship’.

In una società stordita da cambiamenti sempre più vorticosi, dove le relazioni sembrano assumere contorni indefiniti, il concetto di situationship emerge con una certa rilevanza. È come se fosse l’espressione di un bisogno inconscio, quello di vivere la relazione senza dover per forza dare un nome a ciò che si sta vivendo.

La Situationship: Un Fenomeno Diffuso e la sua Rilevanza

Secondo un sondaggio condotto da Real Research https://realresearcher.com/media/over-43-percent-view-situationships-as-gen-zs-pragmatism/ oltre il 43% dei partecipanti vede la ‘situationship’ come un approccio pragmatico adottato dalla Generazione Z per soddisfare le proprie esigenze. Il 40% dei partecipanti ritiene che la ‘situationship’ dovrebbe essere considerata uno status relazionale ufficiale, mentre il 30% pensa che la generazione attuale preferisca generalmente le ‘situationships’ alle relazioni impegnate.

Insomma, pur non essendo un concetto nuovo, ha ricevuto un nome e una definizione che risuonano con le esperienze di molti nella generazione attuale. Il sondaggio ha anche evidenziato i vantaggi e gli svantaggi delle ‘situationships’, con un partecipante su quattro che la vede come un modo per evitare la pressione sociale di essere in una relazione impegnata, e la stessa percentuale che la ritiene emotivamente insoddisfacente a causa della mancanza di impegno o intimità.

Questi dati forniscono una prospettiva più ampia sul concetto di ‘situationship’, mostrando che non si tratta solo di un fenomeno culturale, ma anche di una scelta pragmatica e consapevole per molte persone nella generazione attuale. Questa diffusione e rilevanza del fenomeno rendono necessario un approfondimento e una riflessione su come gestire e comprendere al meglio le ‘situationships’, per includere il benessere emotivo di tuttǝ coloro che si trovano a vivere in questa condizione relazionale.

Situationship come fase iniziale di una relazione

Non sempre la situationship è segno di una relazione disfunzionale o non sana. Può infatti rappresentare una fase iniziale del rapporto in cui i sentimenti e le emozioni sono in un tale tumulto che non si ha neanche il tempo o la cognizione di dover dare un nome a ciò che si sta vivendo.

Questa fase può essere un momento di grande bellezza e spontaneità, in cui due persone si conoscono ed esplorano la loro connessione senza il peso delle etichette. Siamo amicǝ? Amanti? Siamo insieme? Non lo sappiamo, non ci importa, per un po’ nessuno ci pensa e si vive in un flusso continuo di scoperte ed emozioni.

, Sibilla Iacopini

La permanenza nella Situationship: tra comodità e incertezza

Per alcuni, questa fase di situationship può trasformarsi in uno stato permanente. Da una parte, c’è chi si sente comodo in questa indefinitezza, perché evita di dover prendere una posizione chiara nella relazione, sfruttando la connessione, l’intimità e il divertimento senza dover mai dare alcuna rassicurazione.

Dall’altra parte, c’è chi, pur desiderando una forma di rassicurazione per gestire la propria paura di rimanere delusə, si accontenta di rimanere in questa condizione di incertezza per non perdere il rapporto. Questo può creare una dinamica sbilanciata e potenzialmente tossica all’interno della relazione.

La richiesta di chiarezza e la rottura dell’incantesimo

, Sibilla Iacopini

La voglia di fare la fatidica domanda “Che cosa siamo?” si fa sentire. Quando questa domanda arriva, l’incantesimo si rompe, il momento magico (o presunto tale) in cui si è in bilico tra la voglia di libertà e il bisogno di certezza viene spezzato.

La chiave, in questi casi, è la congruenza

ovvero la capacità di esprimere e mostrare ciò che si sente realmente. Se si sente il bisogno di fare questa domanda, è importante farla, o almeno accogliere il proprio bisogno legittimo, per amore di sé e rispetto per l’altra persona.

La situationship può essere vista come una manifestazione di narcisismo e un prodotto della nostra cultura patriarcale. Questi comportamenti, purtroppo diffusi, non sono esclusivi delle persone con disturbi di personalità narcisistici, ma sono piuttosto il frutto di una cultura che tende a premiare l’indecisività e l’elusività nelle relazioni.

Conclusione: Il bisogno di chiarezza non è debolezza

Chiedere chiarezza in una situationship non è segno di debolezza, ma di autenticità. È un modo per essere presenti a se stessi e all’altra persona, per onorare i propri sentimenti e bisogni. Ricorda, la tua ricerca di chiarezza è un atto di coraggio e autoaffermazione, un passo importante verso una relazione autentica e rispettosa.

Non perdiamo di vista che, alla fine, l’importante è vivere relazioni in cui ci sentiamo a nostro agio, apprezzati e rispettati, indipendentemente dalle etichette che decidiamo di apporre. Se una situationship funziona per te, ottimo. Se non lo fa, è giusto cercare qualcosa di diverso. Alla fine, il bene più prezioso che abbiamo è la nostra serenità emotiva. Proteggila sempre, in qualsiasi relazione tu scelga di vivere.

, Sibilla Iacopini

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Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi delle Situationship e se ti sei mai ritrovatə in una situazione simile. A presto!

Sibilla

MidJourney, self portrait. 2022

Le immagini di questo post sono state create con Midjourney