Caro narcisista,

sarò onesta: non ti ho mai capito. Non so perché ti comporti come ti comporti, perché non ne vedo i vantaggi. Certo, fai un figurone a saperne sempre una più di tutti, ad avere l’ultima parola, a farti vivo come se fosse una grande concessione ogni volta, così a colpo di scena, e non come qualcosa che interessa ad entrambi… Ma mi pare che quello che ti perdi sia molto di più di quello che ottieni; e sospetto che paia anche a te.

Comunque sia, io ti ho aspettato e ho sperato, ben oltre ciò che sarebbe stato ragionevole. L’ho fatto perché ho immaginato che avessi delle difficoltà, delle paure, ma che, come me, puntassi ad essere felice. Pensavo ti rendessi conto che le paure ci possono pure essere ma sono lì per essere superate e andare oltre la paura è una delle avventure migliori al mondo.
Ma soprattutto ho aspettato e sperato perché… dai, che ti avrò mai chiesto di così difficile? Ti ho rassicurato in tanti modi sul fatto che non avevo intenzione di limitarti in nessuna maniera, che amavo anch’io l’indipendenza. Mi andavano benissimo delle modalità insolite, peculiari, ed ero anche tollerante con le tue intemperanze. Ti lasciavo i tuoi spazi, per carità! ed ero ben lieta di tenermi io i miei.

Guarda, proprio il minimo sindacale ti chiedevo: esserci, stare ai patti, rispettarmi come persona con sentimenti, dignità e pari diritti. Ma pare proprio che non sia possibile in questa gara al ribasso, dove ogni volta io abbasso le richieste e tu ogni volta mi correggi perché sto chiedendo sempre troppo.

Narcisista, ma sai che forse un po’ ti capisco? Anche a me hanno detto un milione di volte che ero assurda a insistere, che chiunque avrebbe chiuso e io invece no; restavo. La prospettiva di perderti era in qualche modo intollerabile, anche se forse non l’ho mai detto in modo così esplicito. Non mi rassegnavo al fatto di non poterci chiarire e ho insistito oltre il ragionevole.

Io lo so che da qualche parte, in qualche momento, mi hai mostrato una faccia sincera: so che ne sei capace. Per questo ho insistito così tanto. Mi dicevo che ti sarebbe bastato sceglierlo, che niente ti impediva davvero, che anch’io avevo paura. Però vedi? Ce la faccio a scegliere più in grande. E se ce la faccio io, puoi farcela pure tu.

Solo che, a quanto pare, non lo scegli. Finalmente me ne sono resa conto.

Grazie per avermi indicato questi miei inciampi, questi incastri pericolosi che mi hanno tenuto lì in attesa di qualcuno che era solo una mia fantasia. Prenderò spunto per lasciare andare, radicarmi meglio in me stessa e nel mio sapere. Farò di te il trampolino di lancio verso una me più felice. Grazie per aver ispirato una riflessione.

E ricambio il favore. Ti do finalmente tutto il credito che meriti, che hai chiesto, in quanto persona adulta, di fare le tue scelte. Perché magari sei stato ferito a tua volta, ma sono comunque scelte. Rispetterò la tua scelta che ti fa continuare ad agire così nel solco di storie passate che si ripetono ancora e ancora. Smetto di cercare di cambiarti, rinuncio a imporre su di te la mia visione. Ti lascio libero e nel farlo libero anche me stessa.

Caro narcisista, mi sa che ho capito. Mi dispiace se altre persone ci cascheranno, ma io ho potere solo su me stessa. Spiano la strada anche a loro scegliendo di lasciarti andare. Non ce l’ho con te, come non ce l’ho con l’uragano che mi scoperchia casa perché più che agire, sei agito da forze inconsce alle quali non hai più accesso. E fai danni così, con naturalezza, senza un pensiero al mondo.

Ti auguro di essere contento della vita che fai, come io lo sono della mia sensibilità e della mia capacità di morire e rinascere.

Grazie per avermela mostrata.