Ho ricevuto un messaggio veramente emblematico da parte di una persona che mi ha copiato un messaggio ricevuto dal suo amante in odore di narcisismo; sposato. Lei è l’amante e anche finalmente arrabbiata.

Ho pensato, quindi, di cogliere questo messaggio così tipico e che richiama quello che spesso succede nei commenti; quando parlo di un argomento, spesso mi viene detto: “E’ uguale uguale a quello che mi è stato ripetuto più volte!” “Toh, questa mi sembra d’averla già sentita!” Esistono molte analogie e questa che vi presento è piuttosto frequente, al punto che si può declinare in altre modalità.

Nel messaggio, lui si lamenta perché dopo essere stati in questa fase di eterno presente, di beatitudine da amanti che si scoprono e che stanno così bene insieme, lei ha cominciato ad arrabbiarsi per il fatto che la cosa non procede. Lui è assolutamente basito, e dice: “Ma come? Ma che ne è stato della spensieratezza? Ma cos’è tutta questa rabbia? Questo tuo prendertela, usare queste brutte parole, tutto questo sbraitare… queste cose, amore mio, non sono da te!”

“E che cos’è questo soppesarmi se faccio meno regali? Non ti facevo così materialista, così attaccata a queste cose che, appunto, non sono l’amore! Ti attacchi a questi dettagli e soppesi quanto spendo per te. E invece… come stiamo bene quando sei leggera! Sei splendida, quando stai bene, sei serena, sei una meraviglia e allora perché non tornare a quello?”

“Ci vediamo quando possiamo, una volta ogni tanto, ed è anche più bello perché ci si vede così poco, perché poi è più speciale, e siamo sempre stati così appassionati… !”

“Mi ricordo quando ci siamo sentiti che tu stavi bene e mi raccontavi… ci siamo detti quanto ci manchiamo e che ci rivedremo presto… Invece, adesso tu sei così pesante e quando sei così, proprio non ti sopporto!”

A questo punto, con un tono piuttosto paternalistico, questo amante narcisista bullizza la sua partner dicendo che così proprio non ci siamo, non è affatto piacevole avere a che fare con lei così, quindi perché dovrebbe farlo?! Ed esibisce questa calma zen nel dire che avrebbe tanto piacere di rincontrare l’amante dell’inizio, che questa versione trasfigurata dalla rabbia, dalla lamentela, dal fastidio, non è di suo gradimento.

Quando una persona non mette niente sul piatto non ha niente da perdere, ed è per questo che è facile immaginare che la persona narcisista al caldo e al comodo nel suo matrimonio, si trovi poi nella posizione ideale per vivere questo eterno lamentarsi se la partner non gira attorno a lui come se fosse un sole fisso. Lui rimane assolutamente calmo, sempre uguale a sé stesso perché non ha la capacità di evolvere, mentre invece la persona empatica, l’ipotetica interlocutrice di quest’uomo narcisista, avrebbe il desiderio di far scalare la relazione da leggerezza a qualcosa di più nutriente. Così come, beninteso, era nelle premesse del loro incontro!

Per un uomo narcisista che vive una relazione fissa, come un matrimonio di facciata, non c’è nessuna difficoltà, una volta stabilito quello, a innestare sopra delle altre relazioni; magari anche altre in contemporanea.

Le donne, invece, in genere non entrano nella modalità di avere più amanti, più amori che si intersecano l’uno sull’altro, ma hanno un unico posto disponibile da dare a un compagno, che può essere persino quello di una notte. È senz’altro una possibilità, ma dopo un po’, viene fuori la necessità di avere un compagno più sostanziale, capace di una progettualità, non questo pupazzetto che, come si presenta la persona narcisista, è centrato sul (proprio) divertimento, ma senza scalare ad altro. È facile, quindi, lamentarsi del fatto che l’altra sia arrabbiata e quindi meno piacevole, meno godibile dell’inizio, ma anche non essere arrabbiati è una forma di privilegio: di fatto stai tenendo occupato il solo posto che quella persona ha per un partner.

Alla Eco non sembra neanche possibile che ci possa essere questo livello di menefreghismo, di tenerla impegnata per nulla, allo scopo di avere una relazione leggera, quando invece lei desidera avere qualcosa di più sostenibile. A volte capita che ci si racconti la storia del tipo: tengo viva questa cosa per un po’, e quando vedo passare qualcosa di più interessante, cambio relazione.
Di solito, però, non va così: tendiamo a non vedere un’altra persona potenzialmente più nutriente se abbiamo questo unico spazio dedicato al compagno impegnato da chiunque, anche da una situazione così poco ensata come una relazione tossica.

È una buona notizia che l’interlocutrice di questo narcisista si sia arrabbiata. Mentra dell’altra parte il suo narcisista ostenta questo tono paternalistico, questa calma zen di uno che ti giudica perché sei infastidita dal fatto di fare l’eterna amante, senza passare mai ad altro.

Ti è mai stato usato questo tono di calma irritante?