Quando c’è un incontro, a volte le cose partono bene. Ci sembra che potrebbe forse funzionare, diventare qualcosa di più… e poi, invece, capiamo che non era aria.
In altre occasioni, invece, di nuovo le cose partono bene, davvero sembra che possa funzionare, ma a quel punto subentra una gigantesca paura che investe o una o l’altra, o entrambe le persone, proprio in virtù del fatto che quella è una persona papabile, con la quale ci potrebbe essere davvero qualcosa.
In questo caso possono capitare due cose: o ci si perde, e in questo perdersi c’è come una sorta di rimpianto perché non riusciamo davvero a convincerci del fatto che non avrebbe davvero potuto funzionare. In realtà, sentiamo che avrebbe potuto, solo che qualcosa è andato storto.
Oppure, si affronta la paura!
La scelta è tra perdersi, o affrontare la paura. E questa paura è simboleggiata molto bene in una fiaba intitolata La donna scheletro.
La donna scheletro è la paura dell’amore. Quindi è quella cosa che ci spaventa non perché la storia non ha stoffa, ma proprio perché la storia HA stoffa. Sale, allora, una pulsione all’abbandono, a togliersi da lì per poter dire: “Okay, non era questo, un altro! Il prossimo, o la prossima!” E si crea nuovamente un nuovo ciclo.
Chi ha a che fare con situazioni narcisistiche, se lo vede davanti in azione tanto spesso. Una persona di stampo narcisistico non ha proprio capacità di andare oltre quella fase di felice momento, che spesso è anche simulata. Nel momento di incontro, ci sono tantissime possibilità, tantissimo potenziale e quell’incontro viene cavalcato fino a che si arriva alla fase di difficoltà, agli scogli che ci fanno transitare dall’innamoramento che piace a tutti, all’amore che richiede una pratica e un processo, e quindi una sorta di fatica. La persona narcisista non va proprio oltre quella fase e riproduce il ciclo o con la stessa persona, o con un’altra. Magari con più persone contemporaneamente, ma comunque tende a ritornare a creare nuovi inizi, nuovi cicli che si concludono rapidamente con una fase di svalutazione, e poi… nuovo giro in giostra.
Per superare questo ciclo, e ricercare un tipo di rapporto realmente equilibrato tra due persone consapevoli che abbiano scelta, l’interesse e la capacità di andare in profondità, bisogna affrontare questo mostro, che è la paura dell’amore che hanno soprattutto le persone che hanno subito brutte delusioni e fanno fatica a riaprirsi di nuovo. Magari sentono di essere in pericolo e di star correndo un nuovo rischio.
Le fiabe del libro Donne che corrono con i lupi sono una splendida e sapiente metafora di processi psichici che possono essere utilizzati come mappe per uscire fuori da iniziazioni interrotte. In questo caso, con La donna scheletro si lavora sulla nascita della relazione d’amore. Cosa occorre? Che cosa serve? Che tipo di coraggio, che tipo di interlocutore..?
Domanda : perché nonostante il male che ho subito, ora che ascoltando i tuoi interventi sul narcisismo patologico ho riconosciuto, non riesco a piangere?
Grazie Sibilla! I tuoi video mi sono stati enormemente di aiuto in queste ultime settimane per rileggere gli eventi in una chiave inaspettata, dolorosa ma finalmente del tutto coerente. Ogni intervento riesce a mettere in luce una piccola faccia in più del grande prisma di queste relazioni, delle persone coinvolte, dei meccanismi, delle cause, delle conseguenze. Grazie davvero!