La relazione fissa, stabile e a lungo terminie è una cosa che vogliamo tutti pur conoscendone il costo effettivo: la necessità di rinunciare ad altre relazioni, partner possibli e occasioni sessuali.
Ci vengono in aiuto le fasi della vita, che dopo un po’ ci fanno passare la voglia di cazzeggiare (forse) e iniziare invece qualcosa di più stabile che magari porti alla creazione di una famiglia, ma comunque anche se siamo determinati ad avere la relazione fissa periodicamente si presentano delle tentazioni.
Queste tentazioni possono mandarci in crisi: se cediamo, tradiamo, se non cediamo, rinunciamo a un piacere e ci sentiamo intrappolati, claustrofobicamente, nella relazione.
Siamo abituati a pensare al rapporto come una cosa che all’inizio va ‘bene’ e dopo un po’ inizia ad andare ‘male’, e si appresta alla fine. Quando finisce, l’unica cosa che ci sembra sensata è ricominciare il processo con qualcun altro, sperando che questa volta le cose vadano ‘bene’ più a lungo; possibilmente per i prossimi cinquant’anni.
La paura dell’impegno è strettamente connessa a questo: il sapere, dentro di noi, che le cose non potranno andare sempre bene, e che quindi impegnarsi a rimanere mentre si è nella fase up vorrà dire trovarsi in trappola quando questa fase sarà finita.
Come insegna la fiaba della Donna Scheletro, la nostra visione qui è parziale: noi vediamo un passaggio tra Vita ➡️ Morte, e non consideriamo che la realtà è Vita ➡️ Morte ➡️ Vita!
Un ciclo continuo, che non solo può avvenire all’interno di una relazione, ma è proprio il cuore dell’insegnamento che la relazione ha per noi: rimanere presenti, senza fuggire, di fronte alle fasi di amore, seguite da quelle di allontanamento, per poi tornare ad avvicinarsi, e avanti così.
Se stiamo vedendo solo i primi due passaggi, e ci immaginiamo che tutto finisca con la Morte, è normale avere paura dell’impegno. Chi mai vorrebbe lasciarsi conivolgere in qualcosa che sappiamo finirà male..?
Lo stesso vale anche per i tradimenti sessuali: ci prendiamo l’impegno della fedeltà in un momento in cui riusciamo ad immaginare di rinunciare a tutte le altre occasioni possibili, dimenticandoci che queste tentazioni a un certo punto si presenteranno; in genere in un momento in cui non siamo tanto connessi col nostro compagno.
Ci sentiamo incastrati in una situazione loose loose (si dice..?): se decidiamo di tradire, ci mettiamo dalla parte del torto e sappiamo che, se la cosa dovesse venire fuori (cosa che in genere accade, magari proprio per nostra confessione), l’altra persona ne soffrirà tantissimo, se invece decidiamo di restare fedeli, ci sentiamo defraudati del diritto di decidere noi che fare del nostro corpo, godendo di un’occasione che, è chiaro, non si ripresenterà più.
Come conciliare tutto questo e riuscire nell’intento di vivere una relazione stabile, matura, composta da due persone adulte che vogliono il bene l’uno dell’altro e costruiscono il loro futuro insieme?
Integrando i seguenti due principi:
Natura Vita ➡️ Morte ➡️ Vita
Accetta che la relazione andrà a titillare i tuoi punti deboli con regolarità. La natura di una relazione di coppia che ambisca a diventare stabile e approfondita è proprio quella di andarsi a incastrare regolarmente con tutte quelle cose che non vuoi vedere di te, del tuo carattere e della tua vita.
L’esistenza ti mette alla prova: puoi avere una relazione nutriente ed appagante se accetti di crescere e metterti in discussione via via, perché per mantenere l’equilibrio tra di voi è richiesto un adattamento continuo l’uno all’altro.
Naturalmente esistono crisi strutturali, momenti che ti fanno capire che la relazione non sta funzionando per te, che siete incompatibili o che mancano degli elementi essenziali come il rispetto, l’attrazione, l’onorarsi reciproco eccetera.
In quel caso va benissimo chiarirsi le idee e poi chiudere!
Ma se capisci che le vostre crisi sono più che altro momenti no, che potete superare con un po’ di impegno, allora è giunto il momento di accettare che scappare e trovare un’altra persona non è una soluzione: con chiunque arriveresti alla stessa crisi e allora che fai? Ricominci sempre da capo..?
Molto meglio restare, e dedicarti alla relazione che c’è.
Ci si sceglie tutti i giorni
Benché il matrimonio funzioni proprio così, prendoti un impegno una volta per tutte, trovo che sia molto più realistico (e molto più umano), scegliersi giorno per giorno. Al mio compagno posso garantire molte cose:
- che avrò cura dei suoi sentimenti,
- che mi impegnerò a rendere la relazione un luogo nutriente, divertente e sempre in crescita,
- che mi prenderò la mia parte di responsabilità in ciò che accade tra noi,
ma non posso dare garanzia di ciò che vorrò in futuro, delle cose che cambieranno e in definitiva non posso garantire quanto a lungo vorrò stare con una persona. Posso dire: vedremo! e allora sì, essere sincera.
Per questo non ha alcun senso colpevolizzarsi se si prova attrazione verso altre persone, o se ci viene voglia di scappare: è la fase Morte che, per dirla con La Donna Scheletro, periodicamente si fa sentire. Sappi che è destinata a finire, e che non c’è alcuna scelta giusta o sbagliata a priori: magari scegli di tradire, e questo innesca una serie di cambiamenti che vi porteranno ad essere entrambi più felici, in altre relazioni, o magari scegli di non tradire, e questa rinuncia ti resta sullo stomaco e ti fa sviluppare risentimento verso il tuo compagno.
Come sarebbe considerarti una persona adulta libera e responsabile delle sue scelte, che volta per volta decide il da farsi?
Ti faccio una previsione: una volta tolta la costrizione alla fedeltà, l’ansia e la claustrofobia da relazione andranno praticamente a zero! E così anche la voglia di cercarsi situazioni illecite.
Provare per credere!