La mia piccola ha due anni, e sta attraversando una fase in cui prova a mettere alla prova i limiti. Stamattina a colazione ha provato a convincermi a non mangiare corn flakes, latte o yogurt: puntava direttamente al cioccolato. Se non le davo il cioccolato, partiva un capriccio, con quegli urletti acuti che ti sfondano i timpani, amati da tutte le mamme (sono ironica)!

Allora cosa si fa? Per esempio, potrei accontentarla. E questo è quello che al più facciamo coi narcisisti: loro ottengono proprio quello che vogliono, finchè la relazione procede. Ma, via via, ti rispettano di meno, alzano la posta, cercando, appunto, il limite.

Oppure, potrei spiegarle che purtroppo il cioccolato è riservato solo a quelle bambine che fanno una colazione accettabile, e resistere al capriccio. Lei urla ancora un po’, ma poi capisce che non mi può convincere e si adatta: beve un po’ di latte, mangia un po’ di estrusi (le palline di cereali), e si calma.

Affascinante è il fatto che non solo si calma e smette di fare capricci, ma diventa anche affettuosa e grata di essere stata contenuta. Se le avessi dato il cioccolato subito, ci sarebbero state buone possibilità che lo lasciasse lì, perché non è veramente quello il punto.

Sarebbe bello, davvero bello, se anche i narcisisti adulti fossero così malleabili: basterebbe resistere alla loro richiesta un po’, e dopo cambierebbero idea, portandoci gratitudine e affetto.

Invece, a differenza della fase di egocentrismo, detta anche narcisismo naturale, che vive una bambina piccola, l’adattabilità nell’adulto non è altrettanto disponibile. L’adulto narcisista ha difficoltà molto più grandi a evolvere, e infatti non è il caso di contarci. Ma un aspetto simile c’è: cedere ti fa rispettare via via sempre di meno.

MidJourney 2022

Vale a maggior ragione quando ci troviamo di fronte al cedimento enorme che è il perdonare al narcisista qualcosa per il quale, in passato, ci eravamo mostrate inamovibili. Dopo grandi annunci pomposi di chiusura, di “E mo’ basta”, ecco che cediamo alle sue richieste e gli perdoniamo le sue malefatte, ancora una volta gli diamo una possibilità. Questo ci fa precipitare nella sua stima, a prescindere che corrisponda a ciò che dice di volere. Come col cioccolato, non è quello il punto. Il punto è sondare i propri limiti.

Ricordo una volta che volevo perdonare un mio ex, volevo davvero andare oltre e riprendere a frequentarlo, nonostante ci fossero stati già comportamenti chiari in cui lui aveva mostrato di non avere realmente cura dei miei sentimenti ma solo del suo interesse personale.

, Sibilla Iacopini

Ci siamo visti e io mi sono detta: “Ok, ma almeno lo deve dire, questo”. Lui non lo diceva e allora io, un po’ titubante, ho insistito: “Per piacere, ti potresti scusare? Se davvero ti dispiace, me lo puoi dire in faccia?” E lui: “E va bene, dai: mi dispiace. Ok?” Indovina un po’ come è andata a finire?

PS: Ho creato le immagini di questo post assieme ad un’intelligenza artificiale, Midjourney.
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