Dimenticare il narcisista sembra essere la cosa giusta da fare dopo aver capito il tipo di abuso ricevuto e aver lavorato sulla nostra complicità. C’è il desiderio di andare oltre, di creare un nuovo tipo di relazione e possibilmente dimenticarci del male ricevuto.
Stranamente, però, dimenticare il male ricevuto è difficile e allo stesso tempo è quasi troppo facile. Esiste un apposito meccanismo che fa sì che emergano solo i ricordi belli: dopo un po’ ci si ricorda quasi solo delle cose positive e questo ci predispone a un nuovo giro in giostra, ad un nuovo love bombing, nuova svalutazione e nuovo scarto. Il fatto di avere difficoltà a dimenticare questa persona e a metterla a fuoco in modo razionale, in modo persistente, ricordando come si è comportata male con noi, in modo da proteggerci da futuri attacchi, è un nuovo territorio sul quale noi andiamo a giudicarci: ‘Dovrei dimenticarlo, dovrei odiarlo, dovrei andare oltre, e invece continuo a pensarci. Che cos’ho che non va??’.
Naturalmente, dobbiamo ricordarci che capire le cose con la testa non è mai sufficiente. Ci sono dei meccanismi interni che richiedono un lavoro più approfondito e sono quelli che realmente fanno la differenza sul lungo periodo, nel proteggerci da quello schema relazionale oltre che da quella persona.
Allo stesso tempo, però… chi ha detto che dimenticare sia l’obiettivo? L’obiettivo è stare bene e scegliere di più per noi, promuovere il lavoro su di sé, la crescita personale. Se riusciamo a fare questo, dimenticare o meno questa persona ha un’importanza assai relativa.
Ogni tanto si verifica questo fraintendimento: se mi ferisci, dovrei odiarti. Nella nostra esperienza, però, non succede; non necessariamente odio e oblio di quella persona vanno a braccetto, anzi: spesso si abbinano odio e pensiero persistente, o il ritorno di sensazioni nel complesso positive verso quella persona. L’amore non finisce.
Anni fa ho letto questa frase, che ho fatto mia: una volta vicino al mio cuore, nel mio cuore per sempre. Ovvero: nel momento in cui mi avvicino affettivamente a questa persona, nasce un legame. In seguito, la cosa continua anche dopo aver scelto di interrompere la frequentazione.
Va benissimo che una volta che sei stato vicino al mio cuore, rimani nel mio cuore per sempre, l’importante è essere chiari: non è detto che questo significhi continuare a frequentarci!
C’è più che altro lo spazio per la gratitudine: posso riconoscere che nella frequentazione ci siano stati dei momenti positivi, e vale anche per un’amicizia o qualsiasi altra relazione. Ci saranno stati momenti piacevoli, veri, quelli in cui si svela la vulnerabilità dell’altro, e non solo nostra. Questo ci tiene legati all’altro, e fa parte di quelle cose delle quali possiamo essere grati. Possiamo continuare a riconoscere a quella persona, che pure ci ha fatto soffrire, delle qualità proprie. Negare questi momenti belli non è solo doloroso, ma non funziona perché in qualche modo è distonico rispetto a quello che noi sappiamo profondamente essere vero.
Voler dimenticare qualcuno che a qualche titolo abbiamo amato è un vicolo cieco; quando cerchiamo di insistere tanto in una direzione senza avere successo, una buona idea è prendersi una vacanza da quell’intento, smettere di insistere e guardare altrove. Si tratta di concentrarsi semplicemente su altro, lasciando perdere la necessità di estinguere il pensiero di quella persona.
Una buona domanda è: a che cos’altro voglio dare attenzione? Su che cos’altro voglio portare attenzione, sapendo che quando sarò focalizzata su altro, non ci sarà più il problema di dimenticare qualcuno?
Semplicemente, ci sveglieremo un giorno e ci renderemo conto che non ci stiamo pensando più; e che va bene così.
Proprio al momento giusto dopo più di 10 anni sono due mesi e più che è uscito per davvero dalla mia vita me ne sono andata x sempre stavolta. Ora esiste solo la mia creatura è sua figlia ma fortunatamente non l’ha riconosciuta quindi. Lei nasce a fine marzo. Sibilla sei la migliore non hai idea di quanto mi hai aiutato nei momenti più bui. La strada è in salita e la mia dipendenza affettiva mi ha dato una tregua ma devo sempre stare attentissima. Aspetto il tuo libro che si fa desiderare non vedo l’ora di leggerlo.grazie di cuore
Hai detto esattamente ciò che ho sempre pensato e detto
Io non dimentico
Io vado oltre
Faticoso si ma assolutamente meraviglioso
Se ci siamo avvicinate a quella persona è perchè è esistito un richiamo, cercavamo qualcosa in lei e quel qualcosa è sicuramente stato/a in grado di darcelo. Qualunque esperienza, anche la più drammatica e dolorosa, porta con se sempre qualcosa di positivo da riscoprire in noi, sono grata a la persona con cui ho interagito per come ho riposto a gli stimoli che io stessa ho creato, ma che non sarebbero mai venuti a galla senza quell’incontro.